“Il modo in cui comunichiamo con gli altri e con noi stessi determina la qualità delle nostre vite.”
A. Robbins.
Attraverso il linguaggio verbale e non verbale ogni persona cerca di esprimere ciò che pensa e sente, comunicando agli altri una serie di messaggi. È difficile avere le idee chiare, formare nella propria mente messaggi certi e precisi, ancor più difficile è tradurre i messaggi che elaboriamo dentro di noi in parole. Esprimersi bene significa prima di tutto conoscere bene se stessi e, in secondo luogo, saper trasmettere agli altri i messaggi interiori, proprio come li abbiamo concepiti.
Comunicare efficacemente permette di migliorare le relazioni e rafforzare la propria leadership.
Scopriremo insieme gli strumenti concreti di comunicazione per migliorare la propria efficacia comunicativa, relazionale e di leadership verso i propri colleghi e superiori e verso l’esterno.
Comunicare è naturale per l’uomo. Non si può non comunicare.
L’assenza è comunicazione così come la presenza. Siamo tutti naturalmente dotati anche se qualcuno lo è più di qualcun altro.
Ma per comunicare, non basta parlare o dire. In realtà per trasmettere verità con spontaneità bisogna essere molto allenati.
Come lo si deve essere per la vendita, la finanza o qualsiasi materia ardua, la comunicazione si nutre di tecniche che bisogna saper riconoscere ed adoperare in funzione delle circostanze, del pubblico con cui si entra in contatto, del livello di sviluppo della propria attività, della propria identità e dell’ambiente.
Una buona comunicazione è una comunicazione su misura. Quella che dà alla persona che la riceve la sensazione che è stata creata appositamente per lei. Ci vuole amore per comunicare adeguatamente.
La comunicazione non verbale: silenzi, gesti, posture, espressioni facciali, tono della voce, ritmo del linguaggio, scelta dei livello del linguaggio, utilizzo del bon ton completano il messaggio verbale.
Permette di esprimere emozioni, sentimenti, valori. Rinforza e dà credibilità al messaggio verbale quando è adatta, ma toglie qualsiasi senso a questo stesso messaggio se non gli corrisponde.
COMMUNICAZIONE personale e professionale
Utilizziamo la comunicazione non verbale ad ogni momento della nostra vita, questa ha un ruolo preponderante nell’immagine che diamo di noi stessi.
Il 60% e persino l’80% dei messaggi che trasmettiamo fanno parte della comunicazione non verbale mentre quello che trasmettiamo attraverso la comunicazione verbale rappresenta solo il 7 o il 10% della nostra comunicazione.
Prendendo atto di questa realtà, diventa fondamentale capire e saper gestire questo fattore così importante che influenza altamente le relazioni tra le persone.
La capacità nel gestire la comunicazione non verbale dà un vantaggio certo a tutti quelli che desiderano convincere e decodificare le intenzioni, pensieri della persona o delle persone con cui entra in relazione.
Avere la padronanza della comunicazione non verbale è un potente mezzo di sviluppo per la personalità.
Nel quotidiano si devono fare scelte, scoprire il vero del falso, dare la miglior immagine di sé … la comunicazione non verbale diventa quindi un prezioso alleato che trasforma la vita relazionale al meglio appena si prende coscienza del posto che occupa.
COMUNICAZIONE aziendale
Il primo vettore di comunicazione sono le donne e gli uomini dell’impresa.
Si investe in comunicazione istituzionale, in immagine prodotto, in packaging, in merchandising.
Eppure, l’impatto maggiore sui clienti, partners, investitori, dipende dagli uomini e dalle donne che rappresentano l’azienda.
La comunicazione non verbale sommata all’immagine personale e comportamentale sono veri punti di forza per vendere, manager, comunicare, negoziare ed evolvere.
Permettono, in interno, di federare attorno ai valori dell’azienda e, in esterno, di trasmetterle meglio.
E’ evidente che l’azienda sarà prima conosciuta tramite l’immagine che saprà trasmettere.
Il logo, la carta intestata, le brochure, i biglietti da visita, l’insegna, le varie affissioni devono contribuire a valorizzare l’immagine dell’impresa.
Ma attenzione alla coerenza.
Non bisogna focalizzarsi unicamente su questi mezzi perché non costituiscono la comunicazione ma la sua identificazione.
Sono le tecniche della comunicazione non verbale, insieme a quella verbale e alle norme del galateo per l’azienda che creano la comunicazione aziendale.
COMUNICAZIONE dello studio medico
La comunicazione all’interno dello studio medico è il primo mezzo indispensabile per creare una relazione adeguata tra medico e paziente, tra staff e paziente, tra medico e staff.
Per soddisfare questo bisogno, è importante avere delle competenze in comunicazione non verbale, conoscere le tecniche del feedback, saper creare empatia, saper motivare.
E’ possibile raggiungere delle solide ed utili competenze con l’utilizzo di un linguaggio non verbale adeguato alle varie circostanze.
L’obiettivo principale è quello di valorizzare le procedure cliniche grazie ad una comunicazione efficace.
I pazienti, collaboratori, colleghi, amministrativi, interlocutori vari, si aspettano, più o meno in modo cosciente, un trattamento corrispondente alle espressioni “più umanità”, “più rispetto”, "più attenzione”, “più considerazione”.
Se questa aspettativa è delusa, appaiono tensioni nelle relazioni, spesso senza che nessuno lo abbia coscientemente ricercato.
E’ possibile rispondere facilmente a questa aspettativa, senza confondere giusta relazione con accettazione di tutto mantenendo le proprie percezioni e assumendo opportunamente il proprio ruolo professionale.
Per i pazienti, la percezione finale della qualità delle cure di cui hanno beneficiato dipende più dal sentimento di essere stati ascoltati e compresi che dal reale intervento medico.
Per il medico che desidera quindi lavorare in un ambiente meno stressante ed ottenere gratificazioni per le cure prodigate, diventa quindi essenziale integrare un sistema di comunicazione adeguato al proprio studio medico e ai membri del suo staff.
Per i privati, aziende e studi medici, si propongono interventi di comunicazione non verbale e di bon ton su misura, individuali e di gruppo, secondo le situazioni che si presentano.